Commento a le “Lettere a un giovane poeta” R.M.Rilke – 8

Primo Piano 4
 

Mese: gennaio

Anno: 2011

Articolo: 8

Lettere a un giovane poeta

Quarta Epistola – 3a parte

Gli Uomini e il Mistero

Le ultime considerazioni della quarta epistola, con la quale ancora una volta ci confronteremo, si concretano in parole di augurio, ed è con questo spirito che vogliamo cominciare il nuovo anno. Il nostro poeta non si ferma nelle sue lunghe e dialogate riflessioni. Discute dell’atto d’amore, lo descrive fino a trarne conseguenze profonde: Rilke è sempre alla ricerca della sostanza delle cose e le analizza proprio per questo per quello che sono:

“Non lasciatevi ingannare dalle superfici; nel profondo tutto si fa legge. E coloro che vivono il mistero male e in modo errato (e sono moltissimi), lo perdono solo per se stessi e tuttavia lo passano come un plico chiuso, senza saperlo.”

Ancora una volta sono parole che non eccedono, non pleonastiche quelle del grande autore. L’amore cela un grande segreto e come tale, come ogni cosa misteriosa, rischia di essere frainteso, banalizzato e volgarizzato. Non perché una cosa è complessa vuol dire che è incomprensibile, ma spesso anzi necessita l’umiltà sovrana di chi si predispone a capire senza il pregiudizio del presunto sapiente.

Non dimentichiamo, a tal proposito, le parole dell’Evangelista Luca: “Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Si, Padre, perché così ti è piaciuto.”

“Forse aleggia su tutto una grande maternità; un essere che non ha prodotto nulla è maternità, presagita e preparata, temuta e bramata. E la bellezza della madre è maternità d’ancella, e nella vecchia è un grande ricordo. Anche nell’uomo v’è maternità, del corpo e dello spirito; anche il suo generare è quasi un parto, è parto quando crea da un’intima pienezza.”

Il grande parallelo che il poeta praghese ha costruito è tra l’Amore come integrità (del sentimento, dell’atto passionale, del rapporto) e la pienezza della creazione. Anche gli uomini generano creature, anche se il collegamento con esse non è sempre così evidente. Sono riflessioni forse involute talora, ma dimostrano un grande slancio verso la maternità come funzione e realtà sacra dell’esistenza, ancora una volta un amore sincero per la vita e la creazione.

“E forse i sessi sono molto più affini di quanto non si creda, e il grande rinnovamento del mondo forse consisterà nel fatto che l’uomo e la fanciulla, liberi da tutti i falsi sentimenti e disamori, non si cercheranno come opposti ma come fratelli e vicini, e si uniranno come esseri umani, per sopportare insieme, con semplicità, serietà e pazienza, il gravoso sesso a loro imposto.”

È una dimensione utopica, forse magica addirittura. Eppure è stato questo il movimento e lo spirito di quanti hanno voluto abbattere le barriere tra le donne e gli uomini per avvicinarli. Molto spesso però – la storia insegna – il misconoscimento delle ovvie differenze (che colorano la vita in ogni settore) ha indotto ad un appiattimento che è uguaglianza negata e onestà tradita.

“Ma tutto quello che forse un giorno sarà possibile a molti, il solitario lo può fin d’ora preparare e costruire con le proprie mani, meno soggette a errori. Perciò amate la vostra solitudine e portatene il dolore che essa vi procura con melodioso lamento, caro signore. Poiché chi vi è vicino vi è lontano e ciò dimostra che intorno a voi si va facendo spazio. E se la sua vicinanza è lontana, allora la vostra vastità è già nel firmamento e molto grande, gioite della vostra crescita, in cui nessuno vi potrà accompagnare, e siate buono verso chi rimane indietro.”

Le persone nella vita sono spesso una circostanza: prendono di noi quello che desiderano, ci lasciano. Eppure Rilke ci chiede di rimanere sereni, se non accondiscendenti quanto meno indulgenti verso chi è indietro e non può o non vuole seguirci. Ci viene soltanto chiesto di godere di questo spazio immenso, nel quale possono esser partorite le cose migliori. Ed ecco la chiusa, vero e proprio voto augurale:

“Aspettate di vedere se la vostra più intima vita si senta limitata dalla forma di quella professione. La solitudine sarà per voi sostegno e asilo anche in mezzo a situazioni molto estranee, e in essa voi potrete trovare tutte le vostre strade. Ogni mio augurio è pronto a unirsi a voi, e così la mia fiducia.”

Mario De Rosa

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