Hidden Ark

Primo Piano 4
 

La storia degli “Hidden Ark” (L’arca nascosta) comincia durante gli ultimi mesi del 2008, quando dopo aver lungamente cercato un batterista, il gruppo originario, composto da Mario De Rosa , Marco Parlato e da Claudio Junior De Rosa (giuntovi da pochi mesi), conosce Salvatore Gargiulo, dj santanellese appassionato alla musica live e con una gran voglia di imparare. I quattro si mettono all’opera e riescono a mettere su un discreto repertorio in poco tempo. Claudio, piano e sax, rappresenta “la mente che compone” del gruppo, forte di una grande esperienza maturata in Italia e in Europa;  Marco, basso e seconda voce, è sempre pronto a proporre diversivi utili per migliorare in termini di originalità; Salvatore, batteria, con la sua grinta e la sua compattezza risulta esempio di assiduità e passione; Mario, chitarra, piano e prima voce, quale fondatore coordina e gestisce la formazione, scrivendo spesso i brani per le musiche composte dal fratello, da solo o in coppia con Marco.

I quattro partecipano alla prima selezione locale per il Concorso Mia Martini, ottenendo di passare alla fase successiva a Bagnara Calabra, dove andranno, alcuni mesi dopo, solo i due fratelli.

Dopo essersi esibiti ad alcune feste private, il gruppo debutta al Concerto per la Festa della Repubblica al Teatro Armida a Sorrento il 4 giugno 2009, ottenendo un buon successo di pubblico.

Durante l’estate prende corpo poi la serata musicale a loro interamente dedicata, il 5 agosto 2009, presso la Villa Fondi di Piano di Sorrento, dal titolo “Hidden Ark in concerto: speramm ca’ nun cchiove”, sponsorizzata dalla Pro Loco di Piano di Sorrento, che rappresenta il loro primo traguardo in termini di partecipazione del pubblico e di sperimentalismo musicale, riuscendo a portare sul palco anche un ukulele.

L’“Arca nascosta”, come il nome puntualmente sottolinea, vuole essere luogo di ritrovo delle istanze sonore oramai dimenticate nell’epoca del “consumismo musicale”. Un luogo che custodisca sonorità rock-blues e funky di tempi andati, nel tentativo di creare un sound inedito, espresso nitidamente in brani, solo musica o anche cantati (indifferentemente in italiano o in inglese), dalla forte carica emotiva.

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