Presentata la nuova raccolta del giovane poeta Mario De Rosa. Tra gli intervenuti anche il sindaco Giovanni Ruggiero
Grande successo di pubblico a Piano di Sorrento per il dibattito a tema “Il ruolo della poesia oggi”. Di scena la nuova raccolta di poesie liriche dal titolo “Linee e confini” del giovane Mario De Rosa, studente di giurisprudenza presso la Luiss Guido Carli di Roma. La presentazione ufficiale dell’opera – valsa già all’autore il Premio di poesia Buongiorno Italia Giovani – si è tenuta presso il Centro culturale comunale della cittadina costiera. Diversi gli interventi.
L’autore, dando saggio della propria formazione classica, si è intrattenuto a discutere con il pubblico dei motivi principali che l’hanno spinto verso questa nuova produzione poetica. Varie le tematiche, che riecheggiano sovente figure della poesia di Montale. La sua poetica degli oggetti, del paesaggio come figura retorica, tutto riconduce a stati d’animo, ad affetti e ricordi della vita reale. Un tentativo di riconciliazione tra vecchio e nuovo, veicolato dal “correlativo oggettivo” caro a T. S. Eliot e che fa da incipit della raccolta “Ossi di seppia” del poeta ligure – così come lo stesso Mario De Rosa si è espresso in un suo recente intervento su Il Centro, periodico locale con cui collabora.
Mediazione e presentazione dell’evento culturale carottese a cura della coordinatrice del mensile, Costanza Martina Vitale, giornalista e studentessa di giurisprudenza presso la Federico II di Napoli.
Di fondamentale rilievo tecnico l’intervento della professoressa Angela Barba, docente di lettere presso il Liceo Publio Virgilio Marone di Meta. “Ho avuto il piacere di scrivere la prefazione di quest’opera in qualità di ex insegnante di Mario, con il quale s’è da subito instaurato un gran feeling quando era mio allievo – ha spiegato la professoressa Barba.
“Pezzi di vetro nella sabbia” è una delle espressioni di chiara eco montaliana cui si rifà la docente estrapolando alcuni pezzi dalla silloge “Linee e confini”, recitati in apertura di incontro da Angela Caterina, giovane studentessa di recitazione presente al dibattito.
Callimaco diceva di “cantare solo ciò che è memoria” e la professoressa Barba ha tenuto a sottolineare proprio l’importanza della memoria nelle liriche di Mario De Rosa, nonché le chiare reminescenze classiche – visibili anche nella metrica e nell’uso dell’endecasillabo – pilastro della cultura del giovane compositore.
Nel corso della serata un breve ma intenso intervento del sindaco di Piano Giovanni Ruggiero. Il primo cittadino del paese ospitante, centro con un forte associazionismo culturale, ha dato il suo contributo al tema dell’incontro parafrasando l’infinito di Leopardi e l’ermo colle di Recanati prima di lasciare la parola ai commenti dei partecipanti.
“Che valore ha e, soprattutto, ha ancora senso la poesia oggi?” è l’interrogativo di fondo dell’autore. Con questa riproposizione della poesia delle cose, nell’attuale contesto di completo “isterismo comunicativo” dovuto all’espansione dei media e del web, si invita il lettore a riflettere sullo stesso aspetto su cui già Eugenio Montale si soffermava nel 1976.
di Francesco Pascuzzo
Tratto da StabiaChannel.it